Top model, cani, stevia: cosa hanno in comune ?

Partiamo dalla stevia: un pianta che in questi ultimi  anni, dopo che colossi come Coca Cola e Pepsi hanno iniziato ad inserirla nelle loro bevande, è diventata famosa come edulcorante naturale a ZERO calorie.

Gli steviosidi in essa contenuti, sono adatti ad essere inseriti nelle diete di soggetti diabetici o semplicemente obesi, non determinando la comparsa di picchi glicemici.

Ma la notizia del giorno è che questo dolcificante potrebbe essere una potenziale cura per la malattia di Lyme.

Questa malattia viene trasmessa ai cani ed accidentalmente all’ uomo, da una zecca che comunemente si trova nei boschi ed in folti erbai. Pungendo cani e persone inocula un batterio la  Borrelia burgdorferi , che provoca la malattia di Lyme ( città del Connecticut dove è stata scoperta ). I sintomi sono mal di testa, eritemi, dolori articolari e rialzo della temperatura. In Italia si è evidenziata maggiormente in Liguria, Trentino e Carso.
La Dr.ssa Eva Sapi, ricercatrice presso l’Università di New Haven, Connecticut, ha condotto test sul dolcificante, dimostrandone la maggiore efficacia nell’uccisione dei batteri rispetto agli antibiotici.
La malattia di Lyme ha ottenuto molta attenzione recentemente dopo che la supermodella Bella Ha did( nella foto in alto) ha parlato della sua battaglia contro questa malattia che ha contagiato anche la madre ed il fratello.

Kenia stevia

Come agronomo, esperto di stevia, ricordo con amarezza che, nonostante redditività di 20.000€-30.000€ per ettaro l’anno e contratti di ritiro del prodotto, in Italia ci sono poche decine di ettari a fronte di centinaia in Grecia e Spagna: chi vuole maggiori informazoni può contattarmi al 3701323488 o visitare il sito

INVESTIRE NELLA STEVIA

Bambù: coltivazioni industriali nel 1930

Il bambù gigante di cui tanto si parla in questi tempi e le cui coltivazioni industriali sono in forte crescita in tutt’ Italia, ha un precedente nel Agro-Pontino nel 1930.

In quegli’ anni si coltivavano estesi canneti di Arundo Donax L. della famiglia del bambù, per la  produzione di cellulosa e filati di rayon detti filati di seta artificiale.

raccolta canne Bambù: coltivazioni industriali nel 1930
raccolta canne da trasmissione R A I Geo

Per chi non fosse a conoscenza del rayon riporto da Wikipedia quanto segue:

Il rayon (a volte chiamato modal) è una fibra trasparente che si ottiene dalla cellulosa[1].

Le fibre di cellulosa del legno o del cotone si sciolgono con soda caustica che reagisce con il solfuro di carbonio dando un composto solubile in acqua che è una soluzione colloidale, chiamata viscosa, che fatta passare attraverso piccoli ugelli in un bagno di acido si riconverte a cellulosa. Lo stesso processo utilizzando sottili fessure al posto degli ugelli, fornisce il cellophane.

A partire dal 1924 Il rayon si chiamava anche”seta artificiale” o “seta del legno” .

Al contrario del nylon, il rayon assorbe l’acqua, rendendo i tessuti ottenuti molto più confortevoli per essere indossati.

Oltre il rayon viscosa esistono altre varianti di rayon, come il rayon alla nitrocellulosa (sviluppato nel 1891 ma messo fuori produzione a causa della sua alta infiammabilità), il rayon cuproammoniacale (sviluppato nel 1890 e con applicazioni industriali dal 1911 e che assomiglia moltissimo alla seta). Esiste anche un processo all’acido acetico che dà luogo agli acetati tessili e al triacetato di cellulosa, molto usato, per molti anni, nelle pellicole cinematografiche.

Theme: Baskerville 2 by Anders Noren.

Up ↑

pictory