In questi ultimi cinque anni ho visitato una ventina di bambuseti un pò in tutt’Italia e molti agricoltori mi hanno chiesto : Piante madri bambù ma quali scegliere ?
Ho notato che due sono stati i fattori principali del parziale o totale insuccesso di alcuni bambuseti :
1.0 la mancata analisi del terreno oggetto dell’impianto del bambuseto, per riscontrare carenze od inquinanti. Mi riferisco non solo ad analisi chimico-fisiche del suolo ma anche bioelettroniche !!!
Questo tipo di analisi ci permette di studiare i flussi che ci sono nei substrati più o meno profondi, delle sostanze bio-chimiche, presenti nel suolo.
Per fare un esempio: è come se ci sedessimo a tavola e le gustose pietanze fossero su un tavolo a fianco senza nessuna possibilità per noi ( piante immobili) di cibarcene.

2.0 Le piante madri di bambù : la maggior parte dei bambuseti sono stati fatti con piante di 18-24 mesi, qualcuno con materiale vegetale ancora più giovane.
Piante di questà età sono particolarmente sensibili agli stress da trapianto, ai cambiamenti climatici repentini, agli attacchi di piccoli animali .
Partire con piante madri di bambù così piccole vuol dire raccogliere i primi germogli commercializzabili al 6°-7° anno. Personalmente sono dell’idea che si dovrebbero utilizzare piante solo di Pyllostachys edulis di almeno 4 anni ben radicate e ben resistenti al trasporto ed al trapianto.
Difatto avremo piante che nel giro di 2-3 anni sono in grado di dare già “reddito” producendo germogli grandi come asparagi e commercializzabili.

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